Quante volte ci è capitato di dire: “Quella sì che è brava!”
Oppure ancora: “Quello sì che ci sa fare davvero… Beato lui!”
E abbiamo rinunciato ad un sogno, abbandonando il campo forse perché convinti di essere poco all’altezza, perdenti già dall’inizio, in confronto ad altri.
C’è un motto che dovremmo ricordare tutti che recita così:
“Quando credi di essere bravo e originale, sappi che qualcuno l’ha fatto prima di te”.
Questa frase fa molto riflettere. Nessuno è più in grado di inventare nulla!
Allora forse, quel ESSERE BRAVI dipende da come noi comunichiamo queste tre cose:
#1 Chi siamo
#2 Cosa facciamo
#3 Cosa proponiamo (perché siamo diversi dagli altri)
#1 Chi siamo
Sapete quanto ci mette il nostro cervello a farsi una prima impressione della persona che conosciamo?
Ci mette circa 2/4 secondi. In quei primissimi secondi ci siamo già giocati il 50% dell’idea che quell’individuo si sarà fatto di noi. Perché il restante 50% arriverà dopo circa 5 minuti di conversazione
Questo non dovrebbe metterci ansia o preoccupazione ma indicarci i tempi di reazione.
Reazione deriva da “reagire” ovvero “compiere un’azione in risposta all’azione di altri”.
Se siamo bravi a presentarci, dovremmo così ottenere una reazione di portata uguale
Tutto sarà studiato nel minimo dettaglio: anche l’abbigliamento che tanto dice di noi. Non è vero quindi che “l’abito non fa il monaco”. In questo caso lo fa, eccome!
Se siamo ad un colloquio di lavoro, abbigliamento sobrio. I colori di contrasto danno autorevolezza. Es. giacca con spalla rigida nera, camicia/camicetta bianca.
Per le donne, assolutamente no a minigonne o scollature mozzafiato, trucco troppo pesante o gioielleria troppo evidente che distrarrebbe l’attenzione da noi.
#2 Cosa facciamo
E’ bene cercare di rappresentare se stessi con cognizione di causa ed elementi alla mano: diplomi di studio, laurea, master, corsi aggiuntivi devono essere tutti confutabili con eventuale documentazione.
Cercare di essere il più possibile se stessi senza eccedere né nell’esaltare la propria persona ma nemmeno nel minimizzare i nostri successi.
Dimostrare di essere sempre entusiasti per qualsiasi esperienza lavorativa, anche se pregressa ma che ha portato ad essere dove siete adesso, con tutto il bagaglio di esperienza. Se nel curriculum abbiamo fatto anche i camerieri (seppur per pochi mesi), non è sempre necessario scriverlo, soprattutto se aspiriamo al ruolo di un certo prestigio.
#3 Cosa proponiamo (perché siamo diversi dagli altri)
Se stiamo presentando un nuovo brand, un prodotto, o un progetto innovativo, dovremmo attirare l’attenzione su quanto stiamo proponendo, evitando di parlare a quel punto, di noi. E’ quanto proponiamo il grande protagonista dell’incontro.
Anche se fare esempi pratici è sempre consigliato. Se, ad esempio, devo proporre una polizza assicurativa sull’ incendio, cercherò di portare gli eventuali clienti ad immaginare la propria casa. E a quanto meglio sarebbe stato se, in caso di incendio, fossero stati assicurati.
Quindi sarà un “… immaginate il garage di casa dove tenete delle taniche di benzina e improvvisamente… etc.etc.”
La chiusura sarà una “call to action” e nessun potrà dire che voi non fate la differenza, con quanto viene proposto in quel momento.
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